mercoledì 8 giugno 2011

Christian Tissier 7° Dan Aikikai di Tokyo, Shihan

Christian Tissier

Christian Tissier
Christian Tissier è nato nel 1951 in Francia, ed ha iniziato a praticare Aikido da ragazzo, all'età di 11 anni; suo insegnante in quel periodo fu il Maestro Tavernier. Nel 1964, a 13 anni, iniziò a praticare con il Maestro Nakazono, appena arrivato a Parigi.
Nel 1969, all'età di 18 anni, Tissier si trasferì a Tokyo per praticare all'Hombu Dojo dove restò per 7 anni consecutivi conseguendo il 4° dan. In quel periodo divenne amico di molti maestri, primo fra tutti Kisshomaru Ueshiba, figlio del fondatore, di cui fu uchi deshi ed uke. Inoltre ebbe anche la possibilità di praticare con i più grandi maestri. Tra questi il maestro Seigo Yamaguchi, il genio dell'Aikido, il maestro Tohei, capo della scuola del ki, ed il maestro Osawa, vecchio responsabile dell'Hombu Dojo. II Maestro Tissier è stato influenzato prevalentemente dal Doshu, Kisshomaru Ueshiba, e da Seigo Yamaguchi, sebbene, ormai, utilizzi un Aikido molto personalizzato.
Nel 1976, all'età di 25 anni, tornò in Francia, e cominciò ad insegnare in piccoli posti e per lo più in palestre di judo e karate.
Solo più tardi riuscì a mettere su un dojo tutto suo a Parigi, nel quartiere di Vincennes. A poco a poco il suo metodo di insegnamento attirò le attenzioni del pubblico, tanto che decine di migliaia di persone in tutta Europa scelgono il suo sistema di Aikido.

mercoledì 1 giugno 2011

Cos'è l'Aikido ?


L'Aikido è stato fondato all'inizio dello scorso secolo da Morihei Ueshiba, o come ha detto anche: O 'Sensei, (un termine onorifico per un grande maestro).

A prima vista l'Aikido si presenta come un elegante metodo di ricerca dell'equilibrio fisico e psichico mediante la pratica controllata di antiche tecniche di derivazione marziale, finalizzate alla neutralizzazione, mediante bloccaggi, leve articolari e proiezioni, di uno o più aggressori disarmati o armati.

Sintesi ed evoluzione di antiche tecniche mutate dal ju-jutsu classico, dal kenjutsu (la tecnica della spada) e dal jojutsu (tecnica del bastone), l'Aikido trova la propria originalità ed efficacia in una serie di movimenti basati sul principio della rotazione sferica. 

Disegno di Domenico Zucco

  Contrariamente ad altre arti marziali incentrate sui movimenti lineari (avanti, indietro, in diagonale) , le tecniche dell'Aikido si fondano e si sviluppano infatti prevalentemente su un movimento circolare il cui perno è colui che si difende. In tal modo egli stabilizza il proprio baricentro, decentra quello dell'avversario attirandolo nella propria orbita, e può sfruttare a proprio vantaggio l'energia prodotta dall'azione aggressiva fino a neutralizzarla.


Il metodo di pratica dell'Aikidō si basa principalmente su di un particolare metodo di attacco, venutosi a sviluppare dai "kata", che viene praticato attraverso movimenti che seguono un ritmo potente e dinamico. In base a questo metodo di attacco, si prevede che il partner con cui si pratica "riceva" il movimento con il proprio corpo (ukemi
affinché la forza centrifuga possa agire.

La cosa più importante in questo tipo di pratica è che si venga a creare una totale assimilazione (unione) con il partner, piuttosto che proiettarlo o immobilizzarlo. Dal punto vista tecnico, ciò implica che occorre trattare con cortesia ed attenzione le braccia ed il corpo del partner, come se fossero la propria spada o la propria lancia (similmente a ciò che rappresenta il pennello per un pittore o un calligrafo oppure il proprio strumento per un musicista). 

Grazie a questo metodo di pratica, che a prima vista si discosta dai metodi delle altre forme di budō, è possibile sviluppare un tipo di allenamento di base che permette di affinare il principio dell'animo che non si confronta, concetto fondamentale nel budō giapponese, e di effettuare il controllo dei sensi. Se contemporaneamente abbinato allo studio pratico dei sistemi di respirazione orientali, questo metodo di pratica diviene un metodo molto avanzato di pratica del fluire del ki che, armonizzando il movimento al flusso dei sensi ottenuto mediante gli esercizi di respirazione, diviene così ciò che viene chiamato zen in movimento.

L'Aikidō non è semplicemente un modo per capire "come effettuare delle tecniche" ma è piuttosto un particolare metodo di pratica che permette di tradurre in realtà il principio secondo cui se ci si muove in uno stato di "mushin" (non-mente) le tecniche nascono in modo spontaneo, e si trasformano all'infinito che un tempo costituiva il fine ideale ricercato dalla maggior parte degli specialisti di arti marziali (bujyutsuka).
Tada Hiroshi, Fondatore e Direttore Didattico dell'Aikikai d'Italia